martedì 8 novembre 2011

Immersi nella realtà tra destino e poteri effimeri...

E siamo qua,chiusi in un angolo di mondo a guardare dalla finestra tutto ciò che scorre.Tra segni del destino,dove siamo spettatori impassibili, di situazioni in cui le forze della Natura dettano leggi della Terra e sono fiumi in piena che travolgono ogni cosa e lasciano un segno forte ed indelebile di vite rubate nei segni di fango...E noi siamo qua a leggere pagine di giornali, piene di solite notizie di politica,attacchi personali, per non so quali realtà non realizzate,mentre il mondo corre in fretta .Il tempo è una variabile incontrollabile che mescola immagini in slow motion ,decenni che passano come fotogrammi sbiaditi ,ma forti di colori perchè la Tradizione ,il passato è la forza del Futuro.Dinanzi a noi notizie in Tv,innumerevoli password e numeri da ricordare,perdendo giorno per giorno l'essenza dell'essere,sbiadita nella concezione dell'avere e del mutlimediale.Siamo figli del passato,reduci degi anni settanta,ma non andiamo via dalla realtà,siamo forse come gli ultimi Moichani,o figli dei Templi Maya,nelle loro concezioni astrologiche,nel ciclo delle macchie solari,dei giorni e dei tempi che condizionano la nostra vita.Lasciateci ancora le nostre immaginazioni,il nostro Essere,che sono lontanissimi dai giochi della politica del Potere e dei Governanti,dove nulla è denso di emozione,è solo la ricerca oggettiva della gratificazione sociale.Non dimentico mai,quando incrociai il pianto di un bimbo in Guatemala,se soltanto anche per un attimo i nostri Signori del Caos e del Potere incrociassero gli occhi e gli sguardi degli ultimi,dei dimenticati dal tempo,quante cose sarebbero diverse...Noi rimaniamo qua con il nostro modo di vivere,ultimi Mohicani di un mondo che corre troppo in fretta...

venerdì 7 ottobre 2011

Steve Jobs,cuore,emozioni,cambiamenti epocali e piccole cronache locali.

Ci sono storie che si interpongono,di livello profondamente diverso,ma che in un modo o nell'altro fanno parte della nostra vita,delle nostre giornate,delle nostre consuetudini.Tante schegge impazzite colpiscono.La malattia,il normale genio,l'assoluta assenza di valori e lo squallido "entairtenment" da prima pagina.Le storie si inseguono,diverse,tra cronaca nera e assoluto livello.Sfogliando i giornali nazionali e locali,il fruscio della carta che si svolge tra i polpastrelli delle dita,si erge in parole che scorrono.Tanti nomi sui titoli dei fogli di carta e sull display web,ma oggi,ieri,domani ,sarà ed è il giorno di Steve Jobs.Possono esserci grandi sistemi,grandi ingegnerie,informatica,codici binari,ma quando il cuore e l'intelligenza guidano la scienza è quello il trionfo dell'Uomo,dell'interiorità.Non possiamo non guardare al progresso,alle evoluzioni che in fondo ci rendono tutti uguali nella percezione delle notizie.Se adesso il mondo delle informazioni e la scienza è frammentata sul web,dobbiamo ringraziare Steve Jobs.Ogni tempo ha i suoi spazi,i suoi contenitori da riempire,Apple e Steve Jobs hanno visto lontano,lontano dai fogli di carta intestata,da lettere da attendere dal postino che imbuca sulla tua casella l'ultimo sogno e speranza, che ti fanno battere il cuore,ma il tempo è una variabile impazzita.Rivoluzione.Dobbiamo fare i conti con l'evoluzione che è positiva, quando c'è un cuore ed un'anima che la guida.Steve Jobs è stato un nuovo Meucci,un capovolgitore della comunicazione,molto più veloce,per tutti,senza distinzione di sesso,di razza,appartenenza,bisogna solamete coglierla al volo e decodificarla con le proprie emozioni.Ci sono tanti sentimenti che si aprono nei cassetti dell'anima.Tutti diversi,tutti flash back della vita,noi reduci degli anni settanta che annusavamo ancora l'odore dell'inchiostro sulla carta intestata e disegnavamo ghirigori per compiacere a qualcuno,adesso siamo i signori esperti che hanno attraversato il tempo per oltre quarantanni e ci poniamo domande e non troviamo risposte ,se non nelle nostre realtà raffazzonate dai giorni .La tecnologia ci aiuta e sconfigge,ci ruba il tempo immobile,proiettandoci in ogni parte del mondo,ma scopriamo poi che nei nostri piccoli luoghi siamo sempre un pò più soli.Basta un notebook,una connessione ad internet,un social network per essere più liberi e più intorno al mondo ? No,non basta tutto ciò è solo un surrogato di realtà.Mi piace immergermi nel risveglio,negli odori di città,negli scampoli di vita vissuta,in tutte quelle distrazioni e inefficienze che ci fanno più deboli....Informatica,semantiche veloci,sguardi sul futuro che diventano cronache locali.Oggi, sette ottobre anno duemilaundici le cronache locali parlano anche di "piccoli uomini" che facevano da prestanome ad altri nomi,detentori di effimeri poteri..Sorrido,ma rimango deluso come il potere che si traduceva in società sportive che vinsero lo scudetto nella Pallavolo femminile,si potesse intrecciare in "appalti truccati" nella sanità,con complice -e come da cronache giudiziarie- una vedova di un vicepresidente del precedente consiglio regionale assassinato ed oggi onorevole della Repubblica, ..Ed i miei occhi leggono che questo tizio,arrestato,con clamore e sui titoli principali abbia avuto contatti con-scusate se scrivo il nome- addirittura Lele Mora,elemento di cui non giudico le azioni e lo stile rimettendomi alle note di cronaca.Rimango un pò da Knock Out,pensando a quanto tempo abbiamo perso da persone perbene ad inseguire i sogni ,ma il tempo è galantuomo e noi,da gente comune diventeremo INDIGNATI,perchè un nuovo 68 è alle porte,non lasciamoci addormentare dal potere mediatico.Noi e solo noi siamo i nuovi Don Chisciotte ,con anima e cuore,contro i mulini al vento ?Ce ne sono tanti di Lele Mora,Berlusconi,Minetti,Fede ,Tarantini,Bersani,Penati.Le dita sulla tastiera scivolano veloci ,per concludere scrivendo "Ma fino a quando? Il Whole Point of No Return sta arrivando....

mercoledì 15 giugno 2011

I VIGILI DEL FUOCO ,IN SERVIZIO UOMINI VERI,SOLIDALI,SENZA PAURA DI LACRIME AGLI OCCHI.

Il tempo degli Eroi appartiene al Mito,alla fiction ,alle sale cinematografiche. Ci sono uomini che ogni giorno vivono insieme per dodici ore,sono in divisa ,condividono camerate e mensa,partenze ed interventi,sono i VIGILI DEL FUOCO. Hanno ispirato film,racconti,leggende,appartengono all’immaginario collettivo dell’Eroe che indomito si tuffa tra le fiamme ed il fuoco. Conosco il mondo dei Vigili del Fuoco,l’ho attraversato per motivi professionali dal 1990 al 2008,spostandomi da piccole caserme disagiate,da aeroporto a caserma centrale,da Reggio a Siderno,Polistena,Melito,Gioia Tauro,Palmi,Bianco. Un universo umano vario e variegato,dai Vigili del Fuoco anziani,che appartenevano alle schiere di concorsi degli anni sessanta,dove si svolgevano le prove pratiche,dove bisognava sapere costruire un muro,essere fontanieri,elettricisti,carpentieri,perché Pompiere significava essere “tutto”.Aprire porte con anziani chiusi in casa,aprire lamiere d’auto con cesoie con gente da salvare,usare gli idranti negli incendi. Un mondo che cambia,in passato fatto di piccoli corpi di guardia,dove stava solo una persona ed un centralino a cui arrivavano le chiamate anche per il soccorso ambulanza. Un giorno ricordo che arrivò una telefonata di soccorso e di corsa in soli dieci secondi l’autista e l’assistente salirono sull’ambulanza e partirono. Questa è la Mission,per usare un termine moderno, che scava nelle nostre giornate. Le immagini scorrono troppo in fretta,con migliaia di mani strette,con riunioni e consulenze,tante piccole storie che si compongono. A volte sono troppo nascosti i pompieri dalle luci della ribalta,troppo semplici forse,non “Super Eroi”,ma gente di cui ti puoi fidare,che chiami per salvare il solito gattino che scappa su un albero,o per liberarti dall’ascensore che diventa sempre meno respirabile quando rimani bloccato dentro. La semplicità è la grandezza della loro azione,delle sirene della notte che squarciano il silenzio,le fiamme alte che avvolgono auto ed il pericolo che incombe ,anche quando d’estate per dodici ore di seguito cerchi di spegnere un incendio boschivo appiccato dal solito sciacallo. Dodici ore insieme loro in divisa verde e pantaloni con le strisce orizzontali gialle,un gruppo di uomini che vivono e si scambiamo porzioni di ricordi,di racconti,ma vivono anche il tempo degli addestramenti,degli aggiornamenti professionali. Gli anni passano ,la tecnologia regala nuovi metodi,oggi le sale operative sono un gioiello di informatica. Computers,centraline audio,video controlli di videocamere cittadine,personale specializzato.Un mondo che rimane però sempre eroico nell’immaginario collettivo dei camion con le scale che si alzano,ultimo romantico frammento di storia,mentre oggi sofisticati software nei camion comandano azioni importanti. Cambiano gli anni ed è sempre più alta la specializzazione,dai pareri di conformità e staticità di edifici,di controlli sicurezza,di interventi su problemi di inquinamento,corpi specializzati sommozzatori,squadre soccorso fluviale,corpo cinofilo,tutto un mondo tecnico e specializzato che ha il cuore e l’anima del Vigile del Fuoco che lo spinge.
Si potrebbe scrivere tanto,ma le parole a volte non rendono il senso del vivere in caserma,dodici ore insieme,dove il tempo è una variabile instabile,dove la prima partenza è sempre pronta al soccorso,dove le squadre sono sempre in tensione,ma gli uomini sono semplici e tra loro solidali e la divisa è solo il collante simbolico di un forte ed omogeneo corpo unico. A volte il destino scompiglia tutto,dalla famiglia pompieri va via un componente in modo tragico e cade il mondo intorno. Tredici giugno duemilaundici,Capo Reparto Esperto Lillo Latella,qualcuno ti chiama dal Paradiso,non compone il 115,ma strappa fortemente gli affetti,il cameratismo dei colleghi .L’ultimo viaggio sull’autoscala con la bandiera tricolore ,il casco,i fiori e la mano del tuo collega sulla bara,i suoi occhi di lacrime,il suo volto disfatto,innalzano al cielo il dolore di chi resta in terra senza un padre,un marito,un fratello,un parente,un amico e un collega.
Senza paura di lacrime agli occhi
Fulvio D’Ascola
Foto gentilmente concessa da Marco Costantino

giovedì 2 giugno 2011

RINO GAETANO,via Nomentana 2 giugno 1981,la fine della vita,l’inizio del Mito.

Notte del 2 giugno 1981,una Roma sonnolenta è svegliata da un forte botto nella via Nomentana.Una Volvo 343 si schianta contro un camion,il conducente è gravissimo, muore in ospedale per le gravissime ferite,a pochi giorni dalla data del suo matrimonio. Il conducente si chiama Salvatore Antonio Gaetano,nato a Crotone il 29 ottobre 1950,professione cantautore. Sono passati tre decenni dalla scomparsa e Rino Gaetano vive nella grandezza della Musica. I suoi esordi al Folkstudio di Roma tra Venditti e De Gregori e la fucina di talenti della scuderia discografica della “It” di Vincenzo Micocci,sono i primi passi per un ragazzo calabrese che nel 1973,anni in cui il pop melodico e poetico italiano degli Alunni del Sole ,divideva gli scenari con il Prog di Pfm,Osanna,Banco del Mutuo Soccorso,Orme ed i primi vagiti dei cantautori. Il suo primo album “Ingresso libero” nel 1974,contiene perle come “Ad esempio a me piace il sud” e “I tuoi occhi sono pieni di sale” ,ma il successo arriva l’anno successivo con il 45 giri “Il cielo è sempre più blu”.
Il suo modo di cantare è in antitesi con lo stile di interpreti classici quali Al Bano,Nicola Di Bari,Gianni Morandi,la sua intonazione non è delle migliori,ma la sua forza sono i testi,il suo modo un po’ “spiancicato” del mostrarsi,Rino Gaetano trasuda anima ,ironia,leggera protesta verso una società italiana che attraversa gli anni del compromesso storico,di post strategia della tensione,del perdersi tra le righe del sessantotto,in una crisi entrante nell’austerity delle domeniche senza auto .Anni bui per l’Italia,le sue canzoni iniziano ad avere una grande presa tra i giovani “« C'è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio! Io non li temo! Non ci riusciranno! Sento che, in futuro, le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni! Che, grazie alla comunicazione di massa, capiranno cosa voglio dire questa sera! Capiranno e apriranno gli occhi, anziché averli pieni di sale! E si chiederanno cosa succedeva sulla spiaggia di Capocotta. ».Queste erano le parole pronunciate prima di un concerto negli anni della sua massima notorietà. Il successo arriva nel 1978 con la ribalta del Festival di Sanremo,”Gianna” conquista il podio,dietro Matia Bazar ed Anna Oxa,mostri sacri della musica italiana di quei tempi,ma diventa dirompente con “Nuntereggae più”,una canzone in stile con la musica di Bob Marley che spopolava quell’anno ed un testo che era un lungo elenco di nomi di personaggi,di uomini politici,dello sport e dello spettacolo che allora erano sulle prime pagine dei giornali .Il tempo inesorabile è come un fiume che scava il letto,è inutile perdersi in elogi ed elegie per un artista,anche il senso dell’Arte può essere ribaltato,quando gli estetismi diventano parole,cappello a cilindro,un cane a guinzaglio ed un viso non da rock star. Rino Gaetano era tutto questo,vero,originale,andava dritto al senso delle cose.Il cantautore colpiva per il suo modo di essere,un corpo estraneo ,diverso dai politici Guccini,Lolli,dei romani De Gregori,Venditti,dal sentimentale Baglioni.Lui cantava di sud,di viole che sfiorivano,di operai della Fiat ,di paesaggi e luoghi,di stanze,di contadini,di zappe,di vanghe. Nulla resta di fisico,ma tantissimo rimane nell’aria,nel cielo sempre più blu,perché mio fratello è figlio unico,l’arte,la musica,le emozioni di Rino Gaetano sono sempre lì,da cogliere ,ma senza occhi pieni di sale.
2 giugno 1981,via Nomentana Roma,una Volvo 343 si schianta contro un camion…..

domenica 15 maggio 2011

Reggio Calabria: finita la campagna elettorale​, le lunghe ore dell’attes​a. I candidati a sindaco visti da un uomo qualunque.

Città tappezzate di volti,slogan,strade d’asfalto a pois con frammenti di carta lanciati da auto in corsa.
La campagna elettorale è finita,una lunga corsa verso Palazzo S.Giorgio e Palazzo Foti,con valigie piene di aspettative,di giochi di partito,di ambizioni personali. E’ arrivato il momento del resoconto ,neutrale,senza
slogan e bandiere,ma fermo quasi a come assistere dalla finestra ad un grande passeggio sulla strada principale.
CANDIDATI A SINDACO
Non sarà semplice essere nella prossima legislatura Sindaco di Reggio Calabria,si riparte con un pesante fardello di deficit economico-problema che accomuna tante amministrazioni locali d’Italia- e nel tessuto sociale reggino questo ha un peso specifico importante. Crisi della produzione,mancanza di liquidità per gli imprenditori,accesso al credito problematico e spada di Damocle licenziamento per dipendenti GDM e dipendenti di piccole aziende. Tutto questo sarà il punto di partenza della Città Metropolitana,che fino ad oggi è soltanto un bel contenitore da riempire ed è necessario che il nuovo Sindaco e la giunta operino con
intelligenza ,corretta gestione della cosa pubblica e gestione condivisa dei progetti. E’ difficile oscurare il lavoro svolto dai precedenti sindaci :Falcomatà e Scopelliti,che hanno fatto tanto per la città,in modi e tempi differenti.
ITALO FALCOMATA’
Una persona indimenticabile,che ha ricreato nella popolazione il forte senso di appartenenza e di essere reggini. La città usciva da anni di cattivo governo,clientelismi,tangentopoli e guerre di mafia.Dissesto urbano e sociale,in fondo non sarebbe stato molto difficile far meglio dei precedenti sindaci,ma Falcomatà
ebbe il grandissimo merito di vivere la città “on the road”,di vivere la sua cultura non come Potere ma Reggio,rinascita culturale,anche se l’urbanizzazione viveva lo scempio dei lavori in corso della via Marina.Dalle sue richieste nasce il “Decreto Reggio”.ma l’insistenza di Falcomatà nei confronti delle Ferrovie dello Stato,rese possibile l’esecuzione e l’integrazione della progettualità del nuovo lungomare,che oggi è il fiore all’occhiello della città .In quegli anni lo sport divenne il volano di sviluppo con il Basket in seria A della Viola e la storica promozione in serie della Reggina e le realizzazioni del Palasport di Pentimele-8000 posti- e del nuovo stadio Granillo-30000 posti.
Il destino ha segnato il tempo amministrativo,con una rapida malattia ,vissuta con grande partecipazione popolare,che ha portato via Italo Falcomatà,per sempre ricordato come l’artefice della Primavera di Reggio Calabria.
GIUSEPPE SCOPELLITI
Non era semplice fare dimenticare Falcomatà,subire sempre un confronto con lui,ma la Città della Fata Morgana,dopo anni clientelari e di malgoverno ,DC-PSI,risollevati dalla splendida esperienza del sindaco Falcomatà ,che era forse l’avanguardia della nuova sinistra ,si riappropria dell’onda lunga dei Moti di Reggio Calabria del 1970.Il Mito della giovinezza,della rivolta popolare dove uomini e donne ,operai e industriali,scendono insieme in piazza. Da questo humus,nasce Giuseppe Scopelliti,enfant prodige della politica Msi,prima segretario nazionale del FdG ,definito il delfino di Fini e successivamente Presidente del Consiglio Regionale in An ex Msi,nella gestione Chiaravalloti. Scopelliti ha il merito di vivere la sua città dopo l’importante esperienza politica regionale,agisce sulla scia delle opere di Falcomatà,ma riesce a dare un grandissimo impulso nella “politica del fare”.Finalmente ,con le sue insistenze,si realizza il nuovo lungomare intitolato ad Italo Falcomatà,si libera l’area degradata occupata dagli zingari della” Caserma 208” di via Cantaffio,il Corso Garibaldi diviene isola pedonale,si finiscono i lavori di restauro del Castello Aragonese con la nuova piazza,si realizza la nuova Piazza Carmine,iniziano i lavori del nuovo Palazzo di Giustizia,realizza il piano spiagge e nascono così i Lidi sul lungomare affidate ai privati. Nel primo mandato elettorale, si realizzano anche le società miste,nascono importanti progetti di imprenditoria con “Carpe Diem” e nove partnership con “Passaporto per l’Europa” per scambi di studio con città quali Barcellona e Madrid. Reggio Calabria diventa nel suo slogan “La città della gioia” per l’effimero divertimento giovanile nei lidi del lungomare,ma restano irrisolti problemi antichi di disoccupazione,di potabilità d’acqua,di mancanze di efficienza di servizi.Il primo mandato è altamente positivo e Scopelliti si conferma sindaco con voto plebiscitario con il 70 % di consensi contro l’avversario. Nella seconda gestione da Sindaco,si nota una lenta involuzione,forse perché il Sindaco è distratto dal ruolo importante di responsabile regionale del Pdl ,i nuovi poteri che la legge delega ai Sindaci sono importanti e rendono sempre più decisionale il ruolo del politico. L’evoluzione socio economica della città inizia a rallentare,la crisi internazionale incide anche nella gestione amministrativa locale,con meno fondi spettanti dall’esecutivo nazionale per l’abolizione dell’Ici sulla prima casa. Con la candidatura a Governatore della Calabria,in seguito fortemente vinta con grandi messe di voti in tutta la regione, la campagna elettorale che lo tiene lontano dal vivere la città e la successiva elezione,necessariamente arrivano le dimissioni di Sindaco,per la carica prestigiosa di Governatore. Uscendo di scena il Sindaco che riusciva a gestire le difficili convivenze all’interno della maggioranza ,si aprono le falle per gestioni economiche personalistiche ,come da indagini della magistratura,di pubblici funzionari che diventano il “buco nero” in cui precipitano la gestione di società miste ed i forti debiti delle casse comunali.

I CANDIDATI ALLA MASSIMA POLTRONA DI PALAZZO S.GIORGIO
DEMETRIO ARENA
Valido professionista ,candidato del PDL,nominato da Scopelliti quale candidato nella prosecuzione di un tragitto già da lui iniziato,senza una grande esperienza politica,ma con grande esperienza contabile e di responsabile dell’ATAM di Reggio Calabria,è sostenuto da ben undici liste e questo è un buon viatico per ottenere una grande base elettorale. Non ha la Vis politica ,l’esperienza ,la dialettica e il decisionismo del predecessore,ma ascoltando le sue dichiarazioni,cercherà di realizzare una gestione partecipata della cosa pubblica.

MASSIMO CANALE
La sua campagna elettorale è partita da tempo,uscendo dal suo partito d’origine,alcuni di parte politica vicina alla sua appartenenza, dicono per personalismo e volontà di apparire,noi crediamo che la sua iniziativa sia partita per avere un’eventuale chance nelle primarie del PD. Partito che poi si è dissolto nella pochezza delle idee ,delle beghe interne,sostenendolo come candidato,con la ditriba dello schieramento di sinistra che ha generato altri due candidati a sindaco.Il pulmino del cambiamento di Massimo Canale ha girato in lungo e largo nelle periferie della città,forse troppo presto e questo potrebbe avere un effetto di sovraesposizione. Dalla sua parte politica,le proposte progettuali si sfaldano. Lui crede caparbiamente nel progetto,ha entusiasmo ,buone idee,ma il resto della sua truppa appare un po’ Armata Brancaleone.

GIUSEPPE BOVA
Politico di lungo corso,certamente non rappresenta una novità o una rottura con il passato,ma la sua esperienza amministrativa,il suo sapere districarsi nelle ragnatele della politica,ne fanno un protagonista del Polo Civico.Sostenuto da cinque partiti nel nuovo schieramento formato da rappresentanti politici importanti nello scenario regionale.E’ un candidato credibile,che non ha condiviso il Loierismo ed ha fondato il movimento “A testa alta”.Grande conoscitore della società reggina,delle cose politiche,ma talvolta si rischia di ritornare a mentalità politiche già vecchie.












CARLO SBANO
Il candidato di FLI,ha vissuto le indecisioni e gli strappi interni al movimento di Fini. Dopo il no di Angela Napoli alla proposta di candidatura a sindaco di Reggio ,sponsorizzata da Fini,Carlo Sbano ci mette la faccia ,l’anima e il cuore. Ha militato per tanti anni nel MSI e poi in AN ed ha seguito un percorso sempre coerente. Paga la mancanza di uomini di personalità nella lista unica FLI che lo sostiene. Ha il coraggio delle idee,la sua è una candidatura provocatoria,per dimostrare che il voto di protesta può esistere.Le avanguardie costruiscono il futuro ed oggi Carlo Sbano agli occhi dei reggini vale molto,tanto di più della sua coordinatrice on.Angela Napoli,si batte nel “voto inquinato” di Reggio,non ha paura della sconfitta e fa della dignità la sua forza. Almeno lui….


ALDO DE CARIDI
Candidato del Polo della Sinistra,aggregazione dell’ultima ora che va da Comunisti Italiani del non riconfermato alle elezioni on Michelangelo Tripodi,a SEL per poi passare da IDV. Candidato da Italia Dei Valori,partito che in città e in regione vive molto “on the road” e si propone sempre bene con progetti e temi positivi,Aldo De Caridi è un galantuomo prestato alla politica.Appare fuori posto nel clima fracassone delle campagne elettorali,ma questo è un pregio. Il Polo della Sinistra invoca il voto utile contro il PD e contro il PDL,purtroppo in politica contano i numeri e questa coalizione rispetto ai colossi Arena,Bova,Canale,gioca le sue carte nell’eventuale ballottaggio.


PINO SICLARI
Candidato del Partito Comunista dei Lavoratori ,è l’ultimo dei Mohicani.Ad ogni elezione comunale si candida a Sindaco per ribadire il senso di appartenenza ideologica,in questi tempi in cui tutto scorre sotto i binari della società mediatica,merita tutto il rispetto possibile per la sua fiera abnegazione.

ANGELA NAPOLI
Non pervenuta. Spiace la sua assenza nell’agone della politica cittadina da possibile candidata a sindaco. Essere in competizione, anche senza vincere è un segnale di sfida alle realtà che lei cita “voto mafioso e clientelare”.Penso che la maggioranza degli elettori sia onesta e i proclami ,le accuse,la lotta semantica contro l’avversario è poca cosa, rispetto al metterci la faccia nell’azione scendendo in campo .Un’occasione perduta per Lei e per Futuro e Libertà che si sta piegando su se stesso.


martedì 29 marzo 2011

Elezioni !!! Nomi,listini,preferenze...così va il mondo....

Pronti ? Viaaaa...Inizia il gioco,il grande gioco mediatico,manifesti,slogan,bigliettini da passare di mano in mano ,da locale a locale,un grande guazzabuglio di parole,promesse,tematiche....Io, cittadino comune cosa dovrei fare? Vittima di politica che vola sopra la mia testa di voti,nomi,commissioni,appalti,assunzioni...Stracciare la tessera elettorale ! Rimango qui,con la laurea appesa al muro,con la cultura e le competenze,che sono solo stracci nei giochi di ridicolo potere.Rimango qui,da richieste di candidature,di promesse di voti e di liste per me,perchè sono anima semplice e per qualcuno anchè un pò snob!Perchè snob, adesso per me è essere non omologato alle feste ed alle sagre,perchè ancora credo nell'ESSERE e non nell'APPARIRE,perchè straccio depliant di consiglieri regionali a 8.000 euro al mese di stipendio,perchè sono figlio di vecchi mondi politici andati da Almirante a Berlinguer,dagli opposti che si attraggono,dalle tribune politiche di Ugo Zatterin .Da "Topo della fogna" di M.S.I. e Destra Nazionale,che negli anni ottanta soccombe del Craxismo,di esuli italiani rifugiati ad Hammamet che sfuggono al giudizio della legge nazionale.Parletemi di tutto,ma io sarò sempre fiero ITALIANO,Patria di "ammuine",abbracci e baci,di compromessi ,inciuci ,clientelismo e concussioni.Questo è il nostro vivere, mediato tra peccati e spose,tra diavolo e acqua santa.Sfuggiamo sempre da qualcuno e qualcosa,ma siamo sempre artisti in attesa della scena.ITALIANI,popolo attraversante i tempi,nelle parole,nella cultura e nelle storie...Siamo sempre al centro del MONDO,quando diventiamo vittime di accoglienza a Lampedusa,mentre gli slogan di improbabili rifugiati e veri clandestini,passa sulle nostre teste con il grido "Liberte" ! Troppo buoni per non rimandare a calci nel sedere,fannulloni che dall'Africa cercano da noi la strada della vita senza regole e sanzioni !Lascio al tempo che sfugge ogni parola e nota,sono e siamo solo piccole storie vere nell'Italia del Sud e del Nord che si innamora.Degli ultimi istanti,delle comprensioni,che non hanno tempo e leggi per diffondere le vere emozioni semplici regalate al tempo............