sabato 21 maggio 2011

Il fascino dei grammofoni e del vinile in un mio reportage,

domenica 15 maggio 2011

Reggio Calabria: finita la campagna elettorale​, le lunghe ore dell’attes​a. I candidati a sindaco visti da un uomo qualunque.

Città tappezzate di volti,slogan,strade d’asfalto a pois con frammenti di carta lanciati da auto in corsa.
La campagna elettorale è finita,una lunga corsa verso Palazzo S.Giorgio e Palazzo Foti,con valigie piene di aspettative,di giochi di partito,di ambizioni personali. E’ arrivato il momento del resoconto ,neutrale,senza
slogan e bandiere,ma fermo quasi a come assistere dalla finestra ad un grande passeggio sulla strada principale.
CANDIDATI A SINDACO
Non sarà semplice essere nella prossima legislatura Sindaco di Reggio Calabria,si riparte con un pesante fardello di deficit economico-problema che accomuna tante amministrazioni locali d’Italia- e nel tessuto sociale reggino questo ha un peso specifico importante. Crisi della produzione,mancanza di liquidità per gli imprenditori,accesso al credito problematico e spada di Damocle licenziamento per dipendenti GDM e dipendenti di piccole aziende. Tutto questo sarà il punto di partenza della Città Metropolitana,che fino ad oggi è soltanto un bel contenitore da riempire ed è necessario che il nuovo Sindaco e la giunta operino con
intelligenza ,corretta gestione della cosa pubblica e gestione condivisa dei progetti. E’ difficile oscurare il lavoro svolto dai precedenti sindaci :Falcomatà e Scopelliti,che hanno fatto tanto per la città,in modi e tempi differenti.
ITALO FALCOMATA’
Una persona indimenticabile,che ha ricreato nella popolazione il forte senso di appartenenza e di essere reggini. La città usciva da anni di cattivo governo,clientelismi,tangentopoli e guerre di mafia.Dissesto urbano e sociale,in fondo non sarebbe stato molto difficile far meglio dei precedenti sindaci,ma Falcomatà
ebbe il grandissimo merito di vivere la città “on the road”,di vivere la sua cultura non come Potere ma Reggio,rinascita culturale,anche se l’urbanizzazione viveva lo scempio dei lavori in corso della via Marina.Dalle sue richieste nasce il “Decreto Reggio”.ma l’insistenza di Falcomatà nei confronti delle Ferrovie dello Stato,rese possibile l’esecuzione e l’integrazione della progettualità del nuovo lungomare,che oggi è il fiore all’occhiello della città .In quegli anni lo sport divenne il volano di sviluppo con il Basket in seria A della Viola e la storica promozione in serie della Reggina e le realizzazioni del Palasport di Pentimele-8000 posti- e del nuovo stadio Granillo-30000 posti.
Il destino ha segnato il tempo amministrativo,con una rapida malattia ,vissuta con grande partecipazione popolare,che ha portato via Italo Falcomatà,per sempre ricordato come l’artefice della Primavera di Reggio Calabria.
GIUSEPPE SCOPELLITI
Non era semplice fare dimenticare Falcomatà,subire sempre un confronto con lui,ma la Città della Fata Morgana,dopo anni clientelari e di malgoverno ,DC-PSI,risollevati dalla splendida esperienza del sindaco Falcomatà ,che era forse l’avanguardia della nuova sinistra ,si riappropria dell’onda lunga dei Moti di Reggio Calabria del 1970.Il Mito della giovinezza,della rivolta popolare dove uomini e donne ,operai e industriali,scendono insieme in piazza. Da questo humus,nasce Giuseppe Scopelliti,enfant prodige della politica Msi,prima segretario nazionale del FdG ,definito il delfino di Fini e successivamente Presidente del Consiglio Regionale in An ex Msi,nella gestione Chiaravalloti. Scopelliti ha il merito di vivere la sua città dopo l’importante esperienza politica regionale,agisce sulla scia delle opere di Falcomatà,ma riesce a dare un grandissimo impulso nella “politica del fare”.Finalmente ,con le sue insistenze,si realizza il nuovo lungomare intitolato ad Italo Falcomatà,si libera l’area degradata occupata dagli zingari della” Caserma 208” di via Cantaffio,il Corso Garibaldi diviene isola pedonale,si finiscono i lavori di restauro del Castello Aragonese con la nuova piazza,si realizza la nuova Piazza Carmine,iniziano i lavori del nuovo Palazzo di Giustizia,realizza il piano spiagge e nascono così i Lidi sul lungomare affidate ai privati. Nel primo mandato elettorale, si realizzano anche le società miste,nascono importanti progetti di imprenditoria con “Carpe Diem” e nove partnership con “Passaporto per l’Europa” per scambi di studio con città quali Barcellona e Madrid. Reggio Calabria diventa nel suo slogan “La città della gioia” per l’effimero divertimento giovanile nei lidi del lungomare,ma restano irrisolti problemi antichi di disoccupazione,di potabilità d’acqua,di mancanze di efficienza di servizi.Il primo mandato è altamente positivo e Scopelliti si conferma sindaco con voto plebiscitario con il 70 % di consensi contro l’avversario. Nella seconda gestione da Sindaco,si nota una lenta involuzione,forse perché il Sindaco è distratto dal ruolo importante di responsabile regionale del Pdl ,i nuovi poteri che la legge delega ai Sindaci sono importanti e rendono sempre più decisionale il ruolo del politico. L’evoluzione socio economica della città inizia a rallentare,la crisi internazionale incide anche nella gestione amministrativa locale,con meno fondi spettanti dall’esecutivo nazionale per l’abolizione dell’Ici sulla prima casa. Con la candidatura a Governatore della Calabria,in seguito fortemente vinta con grandi messe di voti in tutta la regione, la campagna elettorale che lo tiene lontano dal vivere la città e la successiva elezione,necessariamente arrivano le dimissioni di Sindaco,per la carica prestigiosa di Governatore. Uscendo di scena il Sindaco che riusciva a gestire le difficili convivenze all’interno della maggioranza ,si aprono le falle per gestioni economiche personalistiche ,come da indagini della magistratura,di pubblici funzionari che diventano il “buco nero” in cui precipitano la gestione di società miste ed i forti debiti delle casse comunali.

I CANDIDATI ALLA MASSIMA POLTRONA DI PALAZZO S.GIORGIO
DEMETRIO ARENA
Valido professionista ,candidato del PDL,nominato da Scopelliti quale candidato nella prosecuzione di un tragitto già da lui iniziato,senza una grande esperienza politica,ma con grande esperienza contabile e di responsabile dell’ATAM di Reggio Calabria,è sostenuto da ben undici liste e questo è un buon viatico per ottenere una grande base elettorale. Non ha la Vis politica ,l’esperienza ,la dialettica e il decisionismo del predecessore,ma ascoltando le sue dichiarazioni,cercherà di realizzare una gestione partecipata della cosa pubblica.

MASSIMO CANALE
La sua campagna elettorale è partita da tempo,uscendo dal suo partito d’origine,alcuni di parte politica vicina alla sua appartenenza, dicono per personalismo e volontà di apparire,noi crediamo che la sua iniziativa sia partita per avere un’eventuale chance nelle primarie del PD. Partito che poi si è dissolto nella pochezza delle idee ,delle beghe interne,sostenendolo come candidato,con la ditriba dello schieramento di sinistra che ha generato altri due candidati a sindaco.Il pulmino del cambiamento di Massimo Canale ha girato in lungo e largo nelle periferie della città,forse troppo presto e questo potrebbe avere un effetto di sovraesposizione. Dalla sua parte politica,le proposte progettuali si sfaldano. Lui crede caparbiamente nel progetto,ha entusiasmo ,buone idee,ma il resto della sua truppa appare un po’ Armata Brancaleone.

GIUSEPPE BOVA
Politico di lungo corso,certamente non rappresenta una novità o una rottura con il passato,ma la sua esperienza amministrativa,il suo sapere districarsi nelle ragnatele della politica,ne fanno un protagonista del Polo Civico.Sostenuto da cinque partiti nel nuovo schieramento formato da rappresentanti politici importanti nello scenario regionale.E’ un candidato credibile,che non ha condiviso il Loierismo ed ha fondato il movimento “A testa alta”.Grande conoscitore della società reggina,delle cose politiche,ma talvolta si rischia di ritornare a mentalità politiche già vecchie.












CARLO SBANO
Il candidato di FLI,ha vissuto le indecisioni e gli strappi interni al movimento di Fini. Dopo il no di Angela Napoli alla proposta di candidatura a sindaco di Reggio ,sponsorizzata da Fini,Carlo Sbano ci mette la faccia ,l’anima e il cuore. Ha militato per tanti anni nel MSI e poi in AN ed ha seguito un percorso sempre coerente. Paga la mancanza di uomini di personalità nella lista unica FLI che lo sostiene. Ha il coraggio delle idee,la sua è una candidatura provocatoria,per dimostrare che il voto di protesta può esistere.Le avanguardie costruiscono il futuro ed oggi Carlo Sbano agli occhi dei reggini vale molto,tanto di più della sua coordinatrice on.Angela Napoli,si batte nel “voto inquinato” di Reggio,non ha paura della sconfitta e fa della dignità la sua forza. Almeno lui….


ALDO DE CARIDI
Candidato del Polo della Sinistra,aggregazione dell’ultima ora che va da Comunisti Italiani del non riconfermato alle elezioni on Michelangelo Tripodi,a SEL per poi passare da IDV. Candidato da Italia Dei Valori,partito che in città e in regione vive molto “on the road” e si propone sempre bene con progetti e temi positivi,Aldo De Caridi è un galantuomo prestato alla politica.Appare fuori posto nel clima fracassone delle campagne elettorali,ma questo è un pregio. Il Polo della Sinistra invoca il voto utile contro il PD e contro il PDL,purtroppo in politica contano i numeri e questa coalizione rispetto ai colossi Arena,Bova,Canale,gioca le sue carte nell’eventuale ballottaggio.


PINO SICLARI
Candidato del Partito Comunista dei Lavoratori ,è l’ultimo dei Mohicani.Ad ogni elezione comunale si candida a Sindaco per ribadire il senso di appartenenza ideologica,in questi tempi in cui tutto scorre sotto i binari della società mediatica,merita tutto il rispetto possibile per la sua fiera abnegazione.

ANGELA NAPOLI
Non pervenuta. Spiace la sua assenza nell’agone della politica cittadina da possibile candidata a sindaco. Essere in competizione, anche senza vincere è un segnale di sfida alle realtà che lei cita “voto mafioso e clientelare”.Penso che la maggioranza degli elettori sia onesta e i proclami ,le accuse,la lotta semantica contro l’avversario è poca cosa, rispetto al metterci la faccia nell’azione scendendo in campo .Un’occasione perduta per Lei e per Futuro e Libertà che si sta piegando su se stesso.