venerdì 9 ottobre 2009

Emigrante di pensieri...


Fermo,risvegliandomi ed ascoltando un notiziario radio .Quando il mattino ti sveglia con la vibrazione di una sveglia elettronica,una vibrazione ed un bip sotto un cuscino .Mentre dopo la colazione fatta in fretta ,decidi di ascoltare l'alba, che si muove con i colori cangianti sullo stretto di Messina e vedi pescatori sul lungomare e persone dalla pelle di altro colore alle fermate dei bus. Colori somatici differenti che non vedevo venti anni fa. Penso di quanto sia bello essere qui per me,dopo viaggi intorno al mondo,risvegli rapidi,camminate fino a sera,per poi fermarmi nei luoghi che visitai,per ascoltare i suoni ed interiorizzare i sapori . Potrei decidere di staccare tante spine che tengono collegate le macchine elettroniche al mondo,per tornare alla fisicità.Ad una lunga e lenta passeggiata,sedermi e scrivere una lettera e disegnare con una penna strani ghirigori e sentire l'odore dell'inchiostro,magari macchiandomi anche le dita. Riprenderei dal ripostiglio vecchi diari di scuola scritti mai,guarderei danze gitane per capire come ci si sente ad essere senza luoghi e radici. Piccole danze nelle nostre vite,staccando con le mani le erbe che violentano l'asfalto . Invece sono qui ,attorniato dai sedili in pelle nella mia coupe,con la pen drive usb collegata all'autoradio che diffonde musica nelle mie orecchie. Se fuori piove e la gente per strada corre sotto ad un balcone,io sono qui ,sicuro al riparo e non ho alcun bus da aspettare . La radio mi regala notizie sempre uguali. Nani e ballerine che si scatenano in farse da teatranti di quartiere.Se guardo il mare azzurro penso che nel profondo ci sono segreti nucleari,ritornerò a casa,riattaccherò la spina verso il mondo ,ma il mio pensiero corre a quello che viviamo tra politica e società,tra i colori accecanti dei tv shows e gli angoli bui dei paesi. Mentre costoni di montagne crollano,sommersi nel fango, futuro e sogni repressi sono dall'altra parte della riva.Guardo un cane che mi sorride,donne e bambini per mano,un anziano che racconta la sua storia,l'alba è passata,la città ricomincia a svegliarsi.Penso a quanto sono belli gli attimi dell'attesa,penso a quanto è bello vivere le piccole cose che ci passano accanto. Al semaforo una donna straniera sorride, lo sguardo si incrocia e divento emigrante di pensieri....

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